mercoledì 19 dicembre 2018

Review - F1

Il mondiale di Formula 1 2018 ci ha regalato una stagione molto interessante almeno fino ad inizio autunno quando la Mercedes ha preso il volo verso il titolo.
La prima gara in quel di Albert Park ha premiato la Rossa di Vettel che ha beffato Hamilton grazie ad una serie di fattori favorevoli con una VSC.



La seconda prova in Barhain ha confermato una Ferrari molto competitiva grazie ad una rischiosissima strategia che ha permesso a Vettel di risparmiare un pit contro i due dei rivali, capitanati da Bottas, secondo ad un nulla dal tedesco che allungava in classifica su Hamilton.
In Cina é arrivato il primo passo falso per Vettel, il primo di una lunga serie.



Al tornantino dopo il lungo rettilineo, il tedesco ha chiuso la porta a Verstappen che lo ha fatto girare rovinando la vettura e chiudendo con un misero ottavo posto mentre davanti Daniel Ricciardo dava spettacolo beffando Raikkonen e Bottas in un bellissimo sorpasso nel primo settore del tracciato.
Dopo due giorni di dominio Ferrari la gara di Baku ci ha regalato un finale incredibile con Vettel da secondo a quarto dopo un insperato tentativo di passare Bottas alla prima staccata.
Il finnico, leader della gara, ha forato all'ultimo passaggio aprendo le porte al trionfo di Hamilton che a distanza di due settimane si rifarà a Barcellona davanti al compagno Bottas e a Raikkonen, terzo su Vettel.



Montecarlo ha premiato il perfetto giro di Ricciardo che, conquistata la pole, ha potuto dirigere a proprio piacimento una gara a senso unico dove Vettel ed Hamilton hanno completato il podio dopo gran parte della gara alle spalle di Ricciardo che accusava problemi alla vettura.
Vettel ha ripreso le redini del mondiale a Montreal dove Hamilton,  in risparmio motori, ha chiuso quinto alle spalle dei principali rivali della Red Bull e di Bottas, protagonista in Francia suo malgrado del contatto con Vettel.



Alla prima curva, il pilota Ferrari ha attaccato la vetta della corsa sbagliando clamorosamente la staccata e finendo per colpire Bottas.
Quinto sul traguardo ha pagato 15 punti ad Hamilton che in Stiria, sul tracciato di Spielberg,  ha marcato un pesante zero per noie alla vettura che hanno permesso a Vettel di conquistare un ottimo terzo posto dopo una qualifica che lo ha visto arretrato di tre posizioni per aver ostacolato Sainz.
La mitica Silverstone ha visto un via incandescente con Hamilton subito in testacoda alla Farm prima di  essere chiamato ad una spettacolare rimonta che lo ha rilanciato in gara fino a sopravanzare, grazie alla strategia, Vettel che successivamente ha ripassato il padrone di casa in un bellissimo sorpasso alla Brooklands.



Hockenheim é stata la tappa decisiva di questo 2018 dove Hamilton e Vettel arrivarono con un gap molto ristretto.
Hamilton ha iniziato male il week end finendo fuori dalla Q1 per un problema alla vettura mentre davanti Vettel conquistava la pole.
Domenica il tedesco ha mantenuto la leadership per oltre metà prova prima del disastro.
Alla curva Sachs, mentre inziava a piovere, il tedesco ha sbagliato la staccata finendo a muro.
Hamilton, dopo un'indecisone sul rientrare o meno a cambiare le gomme, ha preso la vetta della prova vincendo dopo lo start dal 16°posto.
Da dopo Hockenheim, la Mercedes ha abilmente utilizzato Bottas a supporto di Hamilton che con questo prezioso aiuto ha portato a casa il round di Budapest davanti a Vettel che a Spa, dopo uno start favoloso, ha ridato una speranza mondiale alle Rosse con una gara perfetta che lo ha portato sul gradino più alto del podio.




La tensione e la voglia di far bene hanno tradito il ferrarista nella prova di Monza.
Mancata la pole il sabato andata a Raikkonen, la domenica Vettel ha dovuto gestire la seconda posizione alla prima staccata dove Hamilton si é subito gettato all'attacco, puntualmente sferrato alla Roggia dove Vettel ha toccato l'inglese e si é clamorosamente girato finendo ultimo.
Un'ennesimo errore che ha chiuso i giochi mondiali dato che Hamilton, supportato da un team tutto dalla sua parte, ha portato a casa il sigillo a Monza prima di ripetersi a Singapore, Sochi e Suzuka dove Vettel ha commesso lo stesso errore di Monza, questa volta con Verstappen alla curva Spoon.
Già ad Austin Hamilton ha avuto la possibilità di chiudere i giochi chiudendo al terzo posto alle spalle di Verstappen e Raikkonen che dal 2012 non saliva in cima al podio.
Verstappen ha vinto una rocambolesca gara che ha incoronato Hamilton per la quinta volta il campione del mondo raggiungendo Fangio.




L'inglese ha chiuso il campionato con altre due vittorie arrivando ad 11 sigilli contro i 4 di Vettel che a San Paolo ha fatto molto male completando al sesto posto in una gara caratterizzata dal contatto tra Verstappen ed Ocon che nello sdoppiarsi ha buttato in testacoda il leader della gara.Mercedes, dopo anni di dominio, ha avuto una vettura meno sovrastante del solito ma certamente con una gestione interna migliore rispetto alla Rossa con giochi di strategia perfetti ed un condottiero come Hamilton che non ha mai sbagliato e, se lo ha fatto, ha comunque recuperato.



Vettel, superiore come auto almeno fino a Monza, ha gettato il titolo con una serie di sciocchezze che
da un quattro volte campione del mondo non si possono accettare.
Il campionato degli altri ha premiato le Renault con Hulkenberg ma soprattutto Leclerc che con la sua Alfa - Sauber ha dato spettacolo raggiungendo più volte la top 10 e prendendosi meritatamente il posto in Ferrari al posto di Raikkonen.



Peccato per Ricciardo, diventato chiaramente seconda guida della squadra austriaca che saluta
l'australiano che si accasa da Renault per una nuova avventura.
Discreta stagione per Racing Point, settimi nella speciale classifica costruttori che ha premiato ancora una volta le Mercedes con oltre 50 punti di gap dalle Ferrari.
Molto bene Haas mentre McLaren saluta Fernando Alonso che lascia la massima formula con due titoli mondiali in tasca ed oltre 300 partenze e 32 GP vinti.




La Formula 1 spegne i motori pronta a far partire la stagione delle chiacchere in attesa dell'Australia dove faremo i conti del lavoro invernale che arriva dopo un campionato dove serve ancora un po' di spettacolo che obiettivamente, ad eccezzione di poche gare, é mancato.

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