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domenica 3 marzo 2019
Starting Grid - Indy Car Series
Dai muri di St. Petersburg riaccende i motori l'Indy Car Series, pronta per una nuova interessante annata.
Saranno 17 le competizioni di questo 2019 con la novitá del Circuit of The Americas che sará il secondo round della stagione.
Oltre al COTA, la stagione si chiuderà al WeatherTech Raceway Laguna Seca che prende il posto di Sonoma.
Saranno 17 le competizioni di questo 2019 con la novitá del Circuit of The Americas che sará il secondo round della stagione.
Oltre al COTA, la stagione si chiuderà al WeatherTech Raceway Laguna Seca che prende il posto di Sonoma.
La corsa principale resta come sempre la 500 miglia di Indianapolis che si disputerà domenica 26 maggio.
Dopo la sconfitta, lo squadrone Penske riprova a vincere la stagione con i titolari Newgarden #2, Pagenaud #22, Power #12 e Castroneves, presente solo alle due gare di Indianapolis.
Uomo da battere, detentore del titolo, é Scott Dixon #9 che come nuovo compagno di team avrà il rookie Felix Rosenqvist #10.
Il nuovo volto di casa Ganassi non sarà l'unico svedese in pista perché troveremo anche Ericsson #7, in orbita al team Schmidt con il veterano Hinchcliffe #5.
Uomo da battere, detentore del titolo, é Scott Dixon #9 che come nuovo compagno di team avrà il rookie Felix Rosenqvist #10.
Il nuovo volto di casa Ganassi non sarà l'unico svedese in pista perché troveremo anche Ericsson #7, in orbita al team Schmidt con il veterano Hinchcliffe #5.
Confermate 5 auto in casa di Andretti con Veach #26, Daly #25 (solo a Indy 500), Hunter - Reay #28, Andretti #98 e Rossi #27, secondo solo a Dixon nella scorsa stagione e certamente uno dei favoriti per il 2019. Attenzione all'imprevedivile Bourdais #18, Sato #30 e Rahal #15.
Tra i rookie troviamo, oltre ai due svedesi, anche Hanley e il team Dragonspeed che parteciperà a tutte le prove.
Sará interessante vedere le prestazioni di Colton Herta #88, fresco vincitore della 24H di Daytona in GTLM.
Resta presente nella Entry List il nome di Robert Wieckens che speriamo torni presto a camminare e magari in futuro in un abitacolo dopo il bruttissimo incidente di Pocono.
Tra i rookie troviamo, oltre ai due svedesi, anche Hanley e il team Dragonspeed che parteciperà a tutte le prove.
Sará interessante vedere le prestazioni di Colton Herta #88, fresco vincitore della 24H di Daytona in GTLM.
Resta presente nella Entry List il nome di Robert Wieckens che speriamo torni presto a camminare e magari in futuro in un abitacolo dopo il bruttissimo incidente di Pocono.
giovedì 27 settembre 2018
Review - Indy Car
Si é chiusa tra i sali e scendi di Sonoma la stagione 2018 della Indy Car Series.
Scott
Dixon #9 ha vinto per la quinta volta la categoria americana con il
team Ganassi che zitto zitto ha sconfitto l'armata Penske e Andretti.
A
St. Petersburg, primo appuntamento della stagione, tutti siamo rimasti
senza parole dalla splendida prova di Robert Wieckens #6, buttato out a
due giri dalla fine da Rossi #27 che ha spalancato le porte al trionfo
di Bourdais #18.
Nel primo ovale a Phoenix e poi al
Barber Newgarden #1 ha alzato la voce mettendo in chiaro che il
campione 2017 avrebbe dato del filo da torcere anche se poi
successivamente commenterà qualche errore di troppo.
Rossi #27 ha portato a casa il primo sigillo a Long Beach prima di spostarsi a Indianapolis.
Will
Power #12 ha saputo vincere per ben due volte nello stesso mese nel
tempio della Indy Car con il successo nel GP di inizio mese e
soprattutto della 500 miglia di fine mese, per la prima volta messa in
bacheca.
Rossi è stato autore di una Indy 500
magnifica che lo ha visto compire tantissimi sorpassi in una condizione
non facile dato il nuovo aereokit che ha reso le auto molto piú
difficili da guidare e quindi poco stabili sull'ovale.
Per
questo le competizioni sono diventate più spettacolari sui cittadini e
stradali peggiorando le gare veloci che fino al 2017 erano le perle
della categoria americana che non può permettersi 200 giri ad
Indianapolis dove ci sono auto che si girano "senza motivo" o senza
nemmeno un sorpasso.
Lasciata l'Indiana, a Detroit
il Dual ha rivisto Dixon tornare al successo mentre Rossi ha perso
parecchi punti in quel di Belle Isle per un erroraccio quando poteva
giocarsi la gara.
Una prima svolta per il
campionato é stata la gara di Toronto che ha visto vincere Dixon mentre
Newgarden commetteva un grave errore in una delle ripartenze.
Da
qui il pilota #1 non si é più ripreso fininendo l'anno addirittura
fuori dalla top 5 mentre Rossi, proprio da Toronto, ha iniziato l'ascesa
al vertice con un ottavo posto che ha preceduto il dominio in quel di
Mid - Ohio e Pocono.
La gara nel Tricky - Triangle é
stata condizionata dal terrificante incidente di Robert Wieckens #6,
decollato contro le reti del tracciato americano disfando la macchina e
riportando gravi lesioni.
Un vero peccato per
quanto riguarda il canadese che questa stagione meritava una vittoria
nella serie che lo ha visto da subito competitivo con una pole alla
prima qualifica tra i muri in Florida.
Le
condizioni non sono chiare con l'ex DTM che speriamo torni presto nel
sedile di un'auto perché davvero merirta di dare ancora tanto al
motorsport.
Nonostante non abbia più corso, Wieckens ha vinto il titolo Rookie davanti a Veach #26 e a Leist #4, bravo nelle ultime prove.
Dopo
il Gateway quando é tornato a vincere Power che ha beffato solo nelle
ultime battuto un Alexander Rossi, sfortunato poi con la strategia in
quel del Portland, é arrivato a Sonoma con oltre 25 punti da recuperare a
Dixon.
L'australiano é stato bravo a uscire dalle
difficoltà sul tracciato di Portland per poi gestire il final round
californiano deciso alla prima staccata quando Rossi ha gettato tutto a
causa di un errore al via.
Penske si accontenta del
terzo posto finale con Power mentre Hunter - Reay é stato molto bravo
ad attacare nel finale di stagione completando l'anno in quarta piazza.
Anno
deludente per Rahal #15, Kanaan #14, Jones #10 ma anche per Pagenaud
#22 ed Hinchcliffe #5 che ha potuto esultare solo in occasione della
tappa in Iowa quando ha rotto un lungo digiuno.
Una
stagione che ci ha fatto certamente divertire anche se, paragonata alla
NASCAR o all'IMSA, la Indy deve ancora lavorare sullo spettacolo.
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