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martedì 18 giugno 2019
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martedì 20 novembre 2018
lunedì 15 ottobre 2018
martedì 21 agosto 2018
venerdì 22 giugno 2018
lunedì 7 maggio 2018
domenica 29 aprile 2018
Starting Grid - WEC
Dalle Ardenne di Spa - Francorchamps inizia la
Superseason del FIA WEC che ha subito, dopo il saluto di Porsche P1, un
grosso terremoto. Il primo cambio é relativo al calendario che inizierà
domenica prossima e si chiuderà nel 2019 in occasione della 24H di Le
Mans. Quella del prossimo anno non sarà l'unica 24H, che verrà disputata
anche quest'anno a giugno. Doppia gara anche a Spa mentre confermate le
gare di Fuji, Shanghai e Silverstone.
In America salta Austin al posto della 1000 miglia di Sebring.
In America salta Austin al posto della 1000 miglia di Sebring.
Il secondo cambiamento rigarda le LMP1 che vedono una classe molto folta di auto ma in realtà il gioco é chiuso alle due Toyota, uniche di classe Hybrid contro le vetture "light".
Detto questo, fra le Toyota spicca la #8 di Alonso/Buemi/Nakajima mentre sulla gemela sono confermati Kobayashi/Lopez/Conway #7.
Tra le P1 private vanno tenute d'occhio le Rebelion con Jani/Lotterer/Senna #1 e Beche/Laurent/Menezes #3.
Attenzione
anche alle Ginetta che, con la nuovissima vettura, puntano su due
terzetti formati da Robinson/Stoneman/Roussel #5 e
Turvey/Brundle/Rowland #6. Sempre in P1 approda il Campione del mondo
2009 di F1 Jenson Button in orbita al team SMP con Aleshin/Petrov.
Incognita per quanto riguarda ByKolles che da Le Mans potrebbe portare una seconda vettura con Webb/Kraihamer/Dillmann #4.
In
LMP2 approdano full time anche Dallara e Ligier che interrompono il
monopolio Oreca. Per Dallara ci saranno gli olandesi del team Netherlands, che l'anno scorso fecero molto fatica in ELMS mentre
Lambre porta in pista la Ligier con passando dalla Corvette alla P2.
Inediti
gli equipaggi di DC Racing che dovranno difendere il titolo alla 24H
francese, storica lo scorso con la meravigliosa vittoria dei cinesi che,
nonostante tutto, hanno perso il titolo.
Alpine deve rifarsi dalla pessima prestazione della scorsa stagione dopo un 2016 dove aveva vinto di tutto e di piú. Con loro sarà presente ancora Lapierre insieme a Negrão/Thiriet. Ci attendiamo qualcosa in più da TDS che punta sull'esperto Duval insieme a Perrodo e Vaxiviere.
Oltre ad Alonso, Kobayashi e Button ritroviamo anche Maldonado che scenderà in pista con Dragonspeed insiemeba Gonzalez/Berthon.
La battaglia è pronta ad infiammarsi in GTEPRO dove ci sarà la nuova M8 GTE dopo le discrete prestazioni in USA.
Sperando
in un BOP osesto, tutti vanno a caccia della 488 #51 di Pier
Guidi/Calado, sicuramente sottovalutata alla vigilia del 2017 che ha
visto performanti anche le Ford che rischerano due auto dove ritroveremo
sulla #66 Mücke/Johnson/Pla e sulla #67 Priaulx/Tinckenell/Kanaan.
Torna
nel WEC, questa volta come nemico della Rossa, Gimmi Bruni in coppia
con Lietz sulla #91 mentre Estre/Christensen restano sulla #92.
Invariati
gli equipaggi Aston che debuttano con la nuova Vantage mentre BMW
allinea con il team MTEK Tomczyk/Catsburg/Eng #81 e Farfus/Da Costa/Sims
#82.
In
GTEAM riprende la lotta tra Aston, con i campioni della #98 Dalla
Lana/Lauda/Lamy, e la Porsche del team Proton con due auto in questo
2018 dove ritriveremo Cairoli ma con Giorgio Roda ed Al Qubaisi al posto
del duo Ried/Dienst. Difatti Ried dividerà l'auto con il giovanissimo
Campbell.
Ferrari punta molto sulla #54 di Spirit
of Race dove ci sarà Fisichella al posto di Molina mentre interessante
la nuova 911 RSR di Project 1 con Perfetti/Bergmaister/Lindsey.
Anche TF sbarca nel mondiale con Eastwood che raggiunge Hankey/Yoluc.
Non dimentichiamoci anche MR Racing e Clearwater Racing, sempre su Ferrari.
Uno
spettacolo da non perdere per una Superseason pronta a farci divertire
soprattutto in P2, PRO e AM dove la situazione e più incerta rispetto
alle P1.
martedì 5 dicembre 2017
Review - FIA WEC
Nonostante solo 4 auto fossero presenti nella classe
regina, il duello Porsche - Toyota non ha mancato di regalarci emozioni
per tutto l'anno anche se la casa di Weissach ha sempre avuto qualcosa
in più.
Sicuramente è rimasta la regina della 24
Heures du Mans dove la #2 di Bernhard/Bamber/Hartley si è trovata unica
sopravvissuta alla disfatta delle auto delle classe ibrida.
"Incerottata" dopo la rottura nella prima parte di gara, la 919 #2 ha
dovuto recuperare il distacco sulle LMP2 mentre iniziava la gara ad
eliminazione nella vetta della classifica.
La
maratona francese è stata la fine dell'era di queste LMP1-H che, dopo
l'abbandono di Audi, si è sgretolata pian piano fino al saluto anche di
Porsche.
L'anno agonistico ha visto le prime due
gare dominate da Toyota scegliendo di usare l'auto con alto
carico
mentre Porsche ha optato per la preparazione alla 24H sin dal Prologue.
Dopo
il successo nel Circuit de la Sarthe, i tedeschi hanno voluto chiudere
alla svelta la faccenda mondiale giocando di squadra a favore della #2
nelle tappe di Nürburgring, Messico e COTA. In Germania e Texas la #1 di
Tandy/Jani/Lotterer ha di fatto ceduto palesemente la vittoria alla
gemella, una strategia discutibile ma corretta.
Toyota
è tornata all'attacco con la #8 di Buemi/Nakajima/Davidson che ha dato
filo da torcere alle Porsche nelle prime battute della gara america che
ha preceduto la prova del Fuji.
In terra amica, la
casa dei tre ellissi ha monopolizzato la scena nella gara più piovosa
della stagione prima di ripetersi a Shanghai e nel final round del
Barhain. La #8 ha potuto chiudere la stagione al secondo posto con
cinque sigilli contro i quattro della #2. Per la Toyota ha pesato come
un macigno la disfatta alla 24H, ancora una volta amara per i nipponici,
pronti a riprovarci l'anno prossimo dove sulla carta potrebbero avere
vita più facile.
Chiaramente il titolo piloti è tornato nella bacheca di casa Porsche come nel 2016.
Tra Rebelion, Alpine e G-Drive, la sorpresa di Silverstone è stata la vittoria di DC Racing con la #38 di Laurent/Tung/Jarvis.
A
Spa Rusinov/Thiriet/Lynn #26 hanno portato in alto i colori di G-Drive
che ha poi continuato con una stagione con troppi errori come
l'incidente con la 911 di classe Am alle curve Prosche.
La
campagna francese ha visto DC Racing dominare la scena entrando nella
storia con entrambe le auto sul podio di classe e soprattutto il secondo
posto Overall con la già citata #38. La Rebelion #13 di
Canal/Prost/Senna ha risalito la china nelle gare estive insieme
all'Alpine #36 di Menezes/Lapierre/Negrao, vincenti rispettivamente in
Messico e ad Austin. È stata forse la tappa di Città del Messico a
segnare la classifica finale dove la Rebelion ha segnato 25 punti contro
i 2 della #38 che dal Nürburgring non è più tornata sul gradino più
alto del podio.
L'inseguimento degli elvetici,
campioni anche della classifica team, si è compiuto solo sul tracciato
del Barhain dove Senna/Canal hanno chiuso in bellezza il campionato
vincendo grazie ad un'ottima strategia.
Prost, nonostante abbia saltato il quarto round, ha chiuso comunque terzo in classifica sulla #36. Manor e soprattutto TDS hanno sofferto tutto l'anno.
Ferrari,
Aston, Ford e Porsche ci hanno regalato una stagione a dir poco
spettacolare che ci ha tenuto con il fiato sospeso fino al finale di
Manana.
Dopo l'ottimo start di Silverstone, la
Ford #67 di Tincknell/Priaulx sembrava da subito continuare quanto
fatto vedere un anno fa ma già da Spa la situazione è cambiata con la
Ferrari #71 di Rigon/Bird. La 488 si è dimostrata veloce sin
dall'Opening round con la #51 di Calado/Pier Guidi, seconda in emtrambe
le prime gare prima della debacle di Le Mans, da due anni amara alle
Rosse di Maranello.
Il Circuit de la Sarthe ha
regalato la vittoria ai più conservatori con un BOP che ha premiato i V8
di Aston e Corvette a discapito delle auto turbo.
Gli
inglesi hanno conquistato la gara più importante dell'anno con il trio
#97 di Adam/Serra/Turner dopo una bella bagarre con la C7R di
Taylor/Garcia/Magnussen #63.
La pensionata Vantage
#97 è sparita dalla vetta del gruppo prima che la gemella #95 desse
battaglia contro la Ferrari #51 nelle competizioni di Messico e
Nürburgring.
In Germania si è vista per la prima volta la RSR al top
dove solo all'ultimo ha dovuto desistere alla Ferrari di Calado/Pier
Guidi.
La #91 di Makowiecki/Lietz ha infilato un altro bel podio in
Messico prima di consegnare il testimome alla #92 di Estre/Christensen,
anch'essa inseguitrice della già citata Ferrari #51 che nel frattempo
chiudeva al secondo posto a Mexico City e sul gradino più alto del podio
al Circuit of the Americas e al Fuji.
La tappa del
Giappone ha cambiato molte cose in classifica con Tincknell/Priaulx
che hanno perso la leadership a causa del ritiro dopo un contatto con
la #92 che ha tolto a Stoccarda un ipotetico trionfo, finito a
Calado/Pier Guidi.
La Ford #67 è riuscita a restare
in lizza per il titolo con la vittoria di Shanghai, conquistata
beffando la #91 e la #51. In Cina la Porsche superstite, dopo i problemi
con la #92 out anche in Barhain, ha pagato il contatto con la LMP1 #7
mentre Lietz e Makovieki si giocavano il penultimo round.
Nel
deserto del Bahrain le Ferrari si sono dimostrate superiori sulle 6H
riportando così a Maranello il titolo piloti che mancava dal 2014 quando
Vilander/Bruni regolarono Lietz/Makowiecki.
Una classe davvero equilibrata con un BOP qualche volta ingiusto ma sicuramente più regolare di un'anno fa.
Purtroppo
è stato proprio nella 24H di Le Mans dove abbiamo avuto un Balance
ingiusto che ha regalato all'Aston una prova, senza dubbio eccellente da
parte degli inglesi che hanno giustamente approfittato dell'occasione.
Il
duello Paul dalla Lana/Lamy/Lauda #98 vs Cairoli/Dienst/Ried #77 si è
chiuso solo nel Championship Decider arabo al termine di una
emozionante battaglia dove le due vetture si sono alternate più volte in
vetta alla graduatoria.
Nella casa del motorsport
britannico a Slverstone, la Ferrari di Mok/Griffin/Sawa #61 ha
ringraziato il contatto all'ultima tornata tra Aston e la 488 #54 che ha
permesso all'auto di Clearwater di passare davanti a tutti sotto il
traguardo. La lotta tra Aston e Porsche, dopo un primo match finito a
vantaggio della #77, è ripreso a Spa con gli inglesi che si sono presi
la rivincita con 31 secondi sull'auto del Proton Competition.
A Le Mans,
Nürburgring e Messico la vettura tedesca ha infilatto una bellissima
tripletta anche se alla 24H la coppa più preziosa è andata è 488 di
Stevens/Vanthoor/Smith #84 gestita dal team JMW Motorsport, campioni in
ELMS.
Ad Austin i problemi a Cairoli/Dienst/Ried
hanno permesso agli avversari di riconquistare la vetta del mondiale
prima delle gare asiatiche che hanno visto altri due cambi di
leadership.
10 punti di vantaggio sono bastati alla Aston Martin per vincere finalmente il titolo dopo parecchi tentativi finiti vani.
La
#77 ha pagato la rottura del faro anteriore sinistro nel finale di
stagione costringendola a pittare e a perdere due giri vanificando le 6
ore.
In
conclusione speriamo che ACO e FIA riescano a rimettere in piedi un
interessante campionato che, come già sappiamo, non avrà più le P1 HY ma
solo le L dove sicuramente avremo più auto rispetto a quelle viste in
quest'annata.
Toyota resta in P1 mentre BMW entra
in GTE PRO, nessun'altro costruttore in vista per i prossimi anni del
World Endurance Championship.
lunedì 20 novembre 2017
lunedì 6 novembre 2017
lunedì 16 ottobre 2017
lunedì 18 settembre 2017
mercoledì 6 settembre 2017
lunedì 17 luglio 2017
lunedì 19 giugno 2017
mercoledì 10 maggio 2017
martedì 18 aprile 2017
domenica 9 aprile 2017
Starting Grid - WEC
Con o senza Audi, tra mille dubbi, il FIA WEC è pronto a
ripartire da Silverstone per la prima tappa, oramai diventata
tradizionale sul tracciato inglese.
Dopo
la sosta a Monza per il spettacolare Prologue, Porsche e Toyota sono
pronte a darsi battaglia con i nipponici carichi ad attaccare al massimo
per riprendersi quel titolo sfumato l'anno scorso o quella Le Mans più
vicina di quanto la si pensi.
Nell'attesa di vedere se Toyota riuscirà nella doppietta Le Mans-Mondiale, i tedeschi della Porsche
non resteranno di certo a guardare con una vettura che ha già fatto vedere belle cose nel tempio della velocità, pronta a ripetersi nell'ex aereoporto inglese dove iniziò il campionato con una vittoria nonostante mille imprevisti a partire dai temutissimi doppiaggi.
Nell'attesa di vedere se Toyota riuscirà nella doppietta Le Mans-Mondiale, i tedeschi della Porsche
non resteranno di certo a guardare con una vettura che ha già fatto vedere belle cose nel tempio della velocità, pronta a ripetersi nell'ex aereoporto inglese dove iniziò il campionato con una vittoria nonostante mille imprevisti a partire dai temutissimi doppiaggi.
Come
già detto in apertura, Audi mancherà all'entry list 2017 ma speriamo
che la battaglia tra i due colossi ancora presenti sia in grado di
colmare quel buco certamente difficile da colmare.
In
LMP2, tutto il gruppo dei partecipanti è pronto a spodestare dal trono
l'Alpine, dominatrice del 2016 dove vinse a Le Mans e chiuse la lotta
per il successo finale con una gara di anticipo.
G-Drive
e il TDS Racing, si preparano a dare battaglia ai francesi cercando di
copiare le buone cosa fatte vedere nelle ultime 6H dello scorso
campionato.
Occhi puntati sui "rookie" in LMP2 della Rebelion, che abbandonano la P1-L per passare alla categoria minore ma sicuramente più conveniente.
Resta
anche la Manor in lotta per il titolo 2016 mentre non saranno della
partita i messicani del RGR Sport by Morand, fuori per mancanza di
fondi.
Con il grande ritorno di Porsche in maniera ufficiale, anche la GTE-Pro riaccende i motori sperando
di non incappare negli errori della scorsa stagione.
Oltre
a ritrovare lo spettacolo e la battaglia di qualche anno fa, la massima
categoria GT deve evitare di sbagliare sul Balance of Performance
rendendolo corretto e senza apportare modifiche nel corso di un week end
per valutazioni sbagliate alla vigilia cambiando ingiustamente le carte
in tavola premiando il più furbo.
Vedremo
se Ford giocherà a nascondersi per attaccare a Le Mans o se partirà a
cannone stile Ferrari 2016 per poi perdersi tra piccoli errori. Le
vetture di Ganassi, dopo l'ottimo inizio nell'USCC cercano di dominare
anche in europa cercando di battere gli europei. Le Ferrari di AF
Corse, devono sicuramente migliorare sulle 24H ma anche sulla distanza
più breve prediligendo l'affidabilità, tallone d'achille della 488.
Per
la Rossa si sentirà sicuramente la mancanza della colonna del team:
Gimmi Bruni, migrato in Porsche nonostante un contratto di ancora 4 anni
con Maranello
L'Aston
Martin forse non ha grandi possibilità per rivincere il titolo anche se
nelle lunghe gare che ci aspettano le cose potrebbero cambiare. Citata
all'inizio, c'è grande attesa di vedere cosa farà la nuova Porsche 911
esordita positivamente in America e giunta ora alla prova europea, in
una dimensione totalmente diversa.
Ultima categoria, ma non meno importante, è la GTE-Am, pronta a concedeci la rivincita tra Aston Martin e Ferrari vissuta intensamente per tutta la scorsa stagione fino all'ultima gara che ha visto il successo della Rossa.
Speriamo dunque in
un bel 2017, forse decisivo per il rilancio di un campionato che sta
perdendo quota dopo regolamenti restrittivi che stanno rovinando tutto
lo splendido lavoro realizzato fino ad oggi.
La entry list del campionato a questo link.
La entry list del campionato a questo link.
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