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domenica 29 aprile 2018

Starting Grid - WEC

Dalle Ardenne di Spa - Francorchamps inizia la Superseason del FIA WEC che ha subito, dopo il saluto di Porsche P1, un grosso terremoto. Il primo cambio é relativo al calendario che inizierà domenica prossima e si chiuderà nel 2019 in occasione della 24H di Le Mans. Quella del prossimo anno non sarà l'unica 24H, che verrà disputata anche quest'anno a giugno. Doppia gara anche a Spa mentre confermate le gare di Fuji, Shanghai e Silverstone.
In America salta Austin al posto della 1000 miglia di Sebring.



Il secondo cambiamento rigarda le LMP1 che vedono una classe molto folta di auto ma in realtà il gioco é chiuso alle due Toyota, uniche di classe Hybrid contro le vetture "light".
Detto questo, fra le Toyota spicca la #8 di Alonso/Buemi/Nakajima mentre sulla gemela sono confermati Kobayashi/Lopez/Conway #7.
Tra le P1 private vanno tenute d'occhio le Rebelion con Jani/Lotterer/Senna #1 e Beche/Laurent/Menezes #3.
Attenzione anche alle Ginetta che, con la nuovissima vettura, puntano su due terzetti formati da Robinson/Stoneman/Roussel #5 e Turvey/Brundle/Rowland #6. Sempre in P1 approda il Campione del mondo 2009 di F1 Jenson Button in orbita al team SMP con Aleshin/Petrov. 
Incognita per quanto riguarda ByKolles che da Le Mans potrebbe portare una seconda vettura con Webb/Kraihamer/Dillmann #4.



In LMP2 approdano full time anche Dallara e Ligier che interrompono il monopolio Oreca. Per Dallara ci saranno gli olandesi del team Netherlands, che l'anno scorso fecero molto fatica in ELMS mentre Lambre porta in pista la Ligier con passando dalla Corvette alla P2.
Inediti gli equipaggi di DC Racing che dovranno difendere il titolo alla 24H francese, storica lo scorso con la meravigliosa vittoria dei cinesi che, nonostante tutto, hanno perso il titolo.



Alpine deve rifarsi dalla pessima prestazione della scorsa stagione dopo un 2016 dove aveva vinto di tutto e di piú. Con loro sarà presente ancora Lapierre insieme a Negrão/Thiriet.  Ci attendiamo qualcosa in più da TDS che punta sull'esperto Duval insieme a Perrodo e Vaxiviere.
Oltre ad Alonso, Kobayashi e Button ritroviamo anche Maldonado che scenderà in pista con Dragonspeed insiemeba Gonzalez/Berthon.



La battaglia è pronta ad infiammarsi in GTEPRO dove ci sarà la nuova M8 GTE dopo le discrete prestazioni in USA.
Sperando in un BOP osesto, tutti vanno a caccia della 488 #51 di Pier Guidi/Calado, sicuramente sottovalutata alla vigilia del 2017 che ha visto performanti anche le Ford che rischerano due auto dove ritroveremo sulla #66  Mücke/Johnson/Pla e sulla #67 Priaulx/Tinckenell/Kanaan.
Torna nel WEC, questa volta come nemico della Rossa, Gimmi Bruni in coppia con Lietz sulla #91 mentre Estre/Christensen restano sulla #92.
Invariati gli equipaggi Aston che debuttano con la nuova Vantage  mentre BMW allinea con il team MTEK Tomczyk/Catsburg/Eng #81 e Farfus/Da Costa/Sims #82.



In GTEAM riprende la lotta tra Aston, con i campioni della #98 Dalla Lana/Lauda/Lamy, e la Porsche del team Proton con due auto in questo 2018 dove ritriveremo Cairoli ma con Giorgio Roda ed Al Qubaisi al posto del duo Ried/Dienst. Difatti Ried dividerà l'auto con il giovanissimo Campbell.
Ferrari punta molto  sulla #54 di Spirit of Race dove ci sarà Fisichella al posto di Molina mentre interessante la nuova 911 RSR di Project 1 con Perfetti/Bergmaister/Lindsey.



Anche TF sbarca nel mondiale con Eastwood che raggiunge Hankey/Yoluc.
Non dimentichiamoci anche MR Racing e Clearwater Racing, sempre su Ferrari. 
Uno spettacolo da non perdere per una Superseason pronta a farci divertire soprattutto in P2, PRO e AM dove la situazione e più incerta rispetto alle P1.

martedì 5 dicembre 2017

Review - FIA WEC

Nonostante solo 4 auto fossero presenti nella classe regina, il duello Porsche - Toyota non ha mancato di regalarci emozioni per tutto l'anno anche se la casa di Weissach ha sempre avuto qualcosa in più. 
Sicuramente è rimasta la regina della 24 Heures du Mans dove la #2 di Bernhard/Bamber/Hartley si è trovata unica sopravvissuta alla disfatta delle auto delle classe ibrida. "Incerottata" dopo la rottura nella prima parte di gara, la 919 #2 ha dovuto recuperare il distacco sulle LMP2 mentre iniziava la gara ad eliminazione nella vetta della classifica. 
La maratona francese è stata la  fine dell'era di queste LMP1-H che, dopo l'abbandono di Audi, si è sgretolata pian piano fino al saluto anche di Porsche.
 
 
 
L'anno agonistico ha visto le prime due gare dominate da Toyota scegliendo di usare l'auto con alto
carico mentre Porsche ha optato per la preparazione alla 24H sin dal Prologue.
Dopo il successo nel Circuit de la Sarthe, i tedeschi hanno voluto chiudere alla svelta la faccenda mondiale giocando di squadra a favore della #2 nelle tappe di Nürburgring, Messico e COTA. In Germania e Texas la #1 di Tandy/Jani/Lotterer ha di fatto ceduto palesemente la vittoria alla gemella, una strategia discutibile ma corretta.
Toyota è tornata all'attacco con la #8 di Buemi/Nakajima/Davidson che ha dato filo da torcere alle Porsche nelle prime battute della gara america che ha preceduto la prova del Fuji.
 
 
 
In terra amica, la casa dei tre ellissi ha monopolizzato la scena nella gara più piovosa della stagione prima di ripetersi a Shanghai e nel final round del Barhain. La #8 ha potuto chiudere la stagione al secondo posto con cinque sigilli contro i quattro della #2. Per la Toyota ha pesato come un macigno la disfatta alla 24H, ancora una volta amara per i nipponici, pronti a riprovarci l'anno prossimo dove sulla carta potrebbero avere vita più facile. 
Chiaramente il titolo piloti è tornato nella bacheca di casa Porsche come nel 2016.



In LMP2 l'imprevedibilità l'ha fatta da padrona fino alla fine della stagione.
Tra Rebelion, Alpine e G-Drive, la sorpresa di Silverstone è stata la vittoria di DC Racing con la #38 di Laurent/Tung/Jarvis.
A Spa Rusinov/Thiriet/Lynn #26 hanno portato in alto i colori di G-Drive che ha poi continuato con una stagione con troppi errori come l'incidente con la 911 di classe Am alle curve Prosche.
La campagna francese ha visto DC Racing dominare la scena entrando nella storia con entrambe le auto sul podio di classe e soprattutto il secondo posto Overall con la già citata #38. La Rebelion #13 di Canal/Prost/Senna ha risalito la china nelle gare estive insieme all'Alpine #36 di Menezes/Lapierre/Negrao, vincenti rispettivamente in Messico e ad Austin. È stata forse la tappa di Città del Messico a segnare la classifica finale dove la Rebelion ha segnato 25 punti contro i 2 della #38 che dal Nürburgring non è più tornata sul gradino più alto del podio.
 
 
 
L'inseguimento degli elvetici, campioni anche della classifica team, si è compiuto solo sul tracciato del Barhain dove Senna/Canal hanno chiuso in bellezza il campionato vincendo grazie ad un'ottima strategia.
Prost, nonostante abbia saltato il quarto round, ha chiuso comunque terzo in classifica sulla #36. Manor e soprattutto TDS hanno sofferto tutto l'anno. 




Ferrari, Aston, Ford e Porsche ci hanno regalato una stagione a dir poco spettacolare che ci ha tenuto con il fiato sospeso fino al finale di Manana. 
Dopo l'ottimo start di Silverstone, la Ford #67 di Tincknell/Priaulx sembrava da subito continuare quanto fatto vedere un anno fa ma già da Spa la situazione è cambiata con la Ferrari #71 di Rigon/Bird. La 488 si è dimostrata veloce sin dall'Opening round con la #51 di Calado/Pier Guidi, seconda in emtrambe le prime gare prima della debacle di Le Mans, da due anni amara alle Rosse di Maranello.
 
 
 
Il Circuit de la Sarthe ha regalato la vittoria ai più conservatori con un BOP che ha premiato i V8 di Aston e Corvette a discapito delle auto turbo.
Gli inglesi hanno conquistato la gara più importante dell'anno con il trio #97 di Adam/Serra/Turner dopo una bella bagarre con la C7R di Taylor/Garcia/Magnussen #63.
La pensionata Vantage #97 è sparita dalla vetta del gruppo prima che la gemella #95 desse battaglia contro la Ferrari #51 nelle competizioni di Messico e Nürburgring.  
In Germania si è vista per la prima volta la RSR al top dove solo all'ultimo ha dovuto desistere alla Ferrari di Calado/Pier Guidi. 
 
 
 
La #91 di Makowiecki/Lietz ha infilato un altro bel podio in Messico prima di consegnare il testimome alla #92 di Estre/Christensen, anch'essa inseguitrice della già citata Ferrari #51 che nel frattempo chiudeva al secondo posto a Mexico City e sul gradino più alto del podio al Circuit of the Americas e al Fuji.
La tappa del Giappone ha cambiato molte cose in classifica con Tincknell/Priaulx che hanno perso la leadership a causa del  ritiro dopo un contatto con la #92 che ha tolto a Stoccarda un ipotetico trionfo, finito a Calado/Pier Guidi.
 
 
 
La Ford #67 è riuscita a restare in lizza per il titolo con la vittoria di Shanghai, conquistata beffando la #91 e la #51. In Cina la Porsche superstite, dopo i problemi con la #92 out anche in Barhain, ha pagato il contatto con la LMP1 #7 mentre Lietz e Makovieki si giocavano il penultimo round.
Nel deserto del Bahrain le Ferrari si sono dimostrate superiori sulle 6H riportando così a Maranello il titolo piloti che mancava dal 2014 quando Vilander/Bruni regolarono Lietz/Makowiecki.
Una classe davvero equilibrata con un BOP qualche  volta ingiusto ma sicuramente più regolare di un'anno fa.
Purtroppo è stato proprio nella 24H di Le Mans dove abbiamo avuto un Balance ingiusto che ha regalato all'Aston una prova, senza dubbio eccellente da parte degli inglesi che hanno giustamente approfittato dell'occasione.



Il duello Paul dalla Lana/Lamy/Lauda #98 vs Cairoli/Dienst/Ried #77 si è chiuso solo nel Championship Decider arabo  al termine di una emozionante battaglia dove le due vetture si sono alternate più volte in vetta alla graduatoria. 
Nella casa del motorsport britannico a  Slverstone, la Ferrari di Mok/Griffin/Sawa #61 ha ringraziato il contatto all'ultima tornata tra Aston e la 488 #54 che ha permesso all'auto di Clearwater  di passare davanti a tutti sotto il traguardo. La lotta tra Aston e Porsche, dopo un primo match finito a vantaggio della #77, è ripreso a Spa con gli inglesi che si sono presi la rivincita con 31 secondi sull'auto del Proton Competition. 
 
 
 
A Le Mans, Nürburgring e Messico la vettura tedesca ha infilatto una bellissima tripletta anche se alla 24H la coppa più preziosa è andata è 488 di Stevens/Vanthoor/Smith #84 gestita dal team JMW Motorsport, campioni in ELMS.
Ad Austin i problemi a Cairoli/Dienst/Ried hanno permesso agli avversari di riconquistare la vetta del mondiale prima delle gare asiatiche che hanno visto altri due cambi di leadership. 
10 punti di vantaggio sono bastati alla Aston Martin per vincere finalmente il titolo dopo parecchi tentativi finiti vani.
La #77 ha pagato la rottura del faro anteriore sinistro nel finale di stagione costringendola a pittare e a perdere due giri vanificando le 6 ore.


Ricordiamo che Ferrari e Porsche ha vinto i rispettivi allori riservati alle case.
In conclusione speriamo che ACO e FIA riescano a rimettere in piedi un interessante campionato che, come già sappiamo, non avrà più le P1 HY ma solo le L dove sicuramente avremo più auto rispetto a quelle viste in quest'annata.
Toyota resta in P1 mentre BMW entra in GTE PRO, nessun'altro costruttore in vista per i prossimi anni del World Endurance Championship.


domenica 9 aprile 2017

Starting Grid - WEC

Con o senza Audi, tra mille dubbi, il FIA WEC è pronto a ripartire da Silverstone per la prima tappa, oramai diventata tradizionale sul tracciato inglese.
Dopo la sosta a Monza per il spettacolare Prologue, Porsche e Toyota sono pronte a darsi battaglia con i nipponici carichi ad attaccare al massimo per riprendersi quel titolo sfumato l'anno scorso o quella Le Mans più vicina di quanto la si pensi.




 Nell'attesa di vedere se Toyota riuscirà nella doppietta Le Mans-Mondiale, i tedeschi della Porsche
non resteranno di certo a guardare con una vettura che ha già fatto vedere belle cose nel tempio della velocità, pronta a ripetersi nell'ex aereoporto inglese dove iniziò il campionato con una vittoria nonostante mille imprevisti a partire dai temutissimi doppiaggi.
Come già detto in apertura, Audi mancherà all'entry list 2017 ma speriamo che la battaglia tra i due colossi ancora presenti sia in grado di colmare quel buco certamente difficile da colmare.


In LMP2, tutto il gruppo dei partecipanti è pronto a spodestare dal trono l'Alpine, dominatrice del 2016 dove vinse a Le Mans e chiuse la lotta per il successo finale con una gara di anticipo.
G-Drive e il TDS Racing, si preparano a dare battaglia ai francesi cercando di copiare le buone cosa fatte vedere nelle ultime 6H dello scorso campionato.





Occhi puntati sui "rookie" in LMP2 della Rebelion, che abbandonano la P1-L per passare alla categoria minore ma sicuramente più conveniente.
Resta anche la Manor in lotta per il titolo 2016 mentre non saranno della partita i messicani del RGR Sport by Morand, fuori per mancanza di fondi.



Con il grande ritorno di Porsche in maniera ufficiale, anche la GTE-Pro riaccende i motori sperando
di non incappare negli errori della scorsa stagione.
Oltre a ritrovare lo spettacolo e la battaglia di qualche anno fa, la massima categoria GT deve evitare di sbagliare sul Balance of Performance rendendolo corretto e senza apportare modifiche nel corso di un week end per valutazioni sbagliate alla vigilia cambiando ingiustamente le carte in tavola premiando il più furbo.

Vedremo se Ford giocherà a nascondersi per attaccare a Le Mans o se partirà a cannone stile Ferrari 2016 per poi perdersi tra piccoli errori. Le vetture di Ganassi, dopo l'ottimo inizio nell'USCC cercano di dominare anche in europa cercando di battere gli europei.   Le Ferrari di AF Corse, devono sicuramente migliorare sulle 24H ma anche sulla distanza più breve prediligendo l'affidabilità, tallone d'achille della 488.
Per la Rossa si sentirà sicuramente la mancanza della colonna del team: Gimmi Bruni, migrato in Porsche nonostante un contratto di ancora 4 anni con Maranello

L'Aston Martin forse non ha grandi possibilità per rivincere il titolo anche se nelle lunghe gare che ci aspettano le cose potrebbero cambiare. Citata all'inizio, c'è grande attesa di vedere cosa farà la nuova Porsche 911 esordita positivamente in America e giunta ora alla prova europea, in una dimensione totalmente diversa. 



Ultima categoria, ma non meno importante, è la GTE-Am, pronta a concedeci la rivincita tra Aston Martin e Ferrari vissuta intensamente per tutta la scorsa stagione fino all'ultima gara che ha visto il successo della Rossa.

Speriamo dunque in un bel 2017, forse decisivo per il rilancio di un campionato che sta perdendo quota dopo regolamenti restrittivi che stanno rovinando tutto lo splendido lavoro realizzato fino ad oggi.



La entry list del campionato a questo link.